Undicesima parte

Circolare F

Punto 75. Il regime dei parlamentari legionari1.

L'Assemblea del Senato e dei capi di unità politiche legionarie ha stabilito, il giorno 5 Gennaio 1933 a Focsani, il regime dei parlamentari legionari.

Questo regime lo ha applicato a se stesso il Capo della Legione nel suo primo mandato parlamentare ed è stato esteso anche ai quattro parlamentari.

I. L'indennità.

1) I parlamentari della Legione sono parlamentari grazie agli sforzi e ai sacrifici materiali e morali di tutti i legionari del paese.

2) L'indennità parlamentare non appartiene a loro. Essa appartiene alla Legione, la quale accorderà ad ogni parlamentare lo stretto necessario per un'esistenza modesta.

Infatti non è giusto che il parlamentare si formi una posizione materiale migliore, mentre tutti i suoi camerati conducono un'esistenza sempre più difficile. Che miserabile quadro morale avremmo, qualora alcuni di noi si circondassero di ogni genere di ghiottonerie, di abiti e di stivaletti, ovvero mantenessero la moglie nel lusso, mentre altri di noi, feriti nelle lotte, conducessero una vita di miseria straziante!

3) Le spese fatte non ritornano più, così come non ritornano né la salute di colui che ha sofferto per la Legione né la vita di colui che è morto per essa. Questi sono sacrifici e il sacrificio non chiede un risarcimento.

Il dogma legionario ci dice: la quantità di sacrificio compiuto determina la vittoria. La nostra gloria è la gloria del sacrificio che noi facciamo.

4) Non è uno scopo, un fine, quello di essere parlamentare: noi dobbiamo marciare avanti verso la vittoria. Come parlamentari non possiamo che preparare la vittoria. Perciò i fondi provenienti alla Legione dalle indennità doteranno l'organizzazione di tutto ciò che le è necessario per la lotta: giornali, opuscoli, automobili, ecc.

Nell'anno 1933 noi parlamentari abbiamo avuto 10 mila lei mensili i primi due mesi, 8 mila lei in seguito.

5) La concezione legionaria del comando dello Stato. Colui che non potrà vivere con questa somma da solo, potrà vivere in comune con gli altri parlamentari alla caserma legionaria. Così sarà il futuro parlamento legionario. I capi del paese dovranno essere in prima linea nei giorni di miseria.

Non si può schiaffeggiare con uno stipendio di lusso di 30.000 lei mensili l'infinita miseria del paese.

Nel comportamento odierno dei parlamentari legionari si prepara il giorno di domani e si dimostra che il domani può essere così come noi lo vogliamo.

II. Il parlamento legionario non appartiene a se stesso.

Esso rimarrà in ogni ora del dì e della notte a disposizione della Legione. Non è possibile venire eletto parlamentare e poi dedicarsi ai propri affari o essere sempre occupato con altre diverse faccende.

Per tutto il tempo in cui mi è stata messa in mano l'arma parlamentare, debbo usare questa arma. Se non posso usarla, non la impugno; ma, se l'ho presa e non posso usarla col massimo utile per la Legione, allora la consegno immediatamente a un altro che possa adoperarla meglio.

Un parlamentare deve: 1) poter parlare in parlamento; 2) potersi muovere per conferenze, riunioni organizzative, tutte le volte che il Capo della Legione glielo chiederà.

Chi ama la Legione mediti bene su questo punto allorché domanda che gli venga affidata l'arma della funzione di parlamentare e l'onore di usarla per la vittoria della Legione.

Il raddoppiamento dei candidati n. 1

L'assemblea ha fissato parimenti -in seguito a proposta del Capo della Legione- il raddoppiamento dei candidati, e cioè: in caso di vittoria di una lista, entreranno in parlamento i capilista per tre mesi, dopo di che essi daranno le dimissioni e passeranno al posto n. 2 della lista. Il n. 2 sarà fissato dalla Centrale e scelto fra gli esponenti intellettualmente più qualificati della nostra organizzazione. Fanno eccezione a questa norma i circondari che raccolgono la maggioranza assoluta. Se in un circondario e raggiunta la maggioranza assoluta, i parlamentari eletti rimangono per sempre e non vengono sostituiti.

Vantaggi di questo sistema:

a) Una soddisfazione e un incoraggiamento per il legionario capo di circondario.

b) La imperiosa necessità dell'organizzazione di mandare in parlamento gli elementi più idonei alla lotta parlamentare.

c) Creazione e preparazione del maggiore numero di quadri legionari.

d) Possibilità che un parlamentare, in una attività breve ma intensa, dedichi tutta la sua opera soltanto alla Legione, senza recare pregiudizio alle sue occupazioni familiari.

I capi di circondario, spinti solo dal desiderio della vittoria totale della Legione, spiegheranno questa regola ai candidati e riceveranno una loro dichiarazione scritta, con la menzione che essi hanno preso conoscenza della «Circolare F» e intendono sottoporsi alle disposizioni contenutevi.

I parlamentari legionari risiedono a Bucarest, Via della Stamperia n. 3.

Il Capo della Legione, Corneliu Z. Codreanu

Punto 76. Che cosa è il Comitato dei 1000.

È stato fondato Il Comitato dei 1000. Ogni militante è obbligato a versare, nel corso di un anno, 24 lei mensili, o, secondo la sua volontà, 50 lei. Questa somma viene usata per il pagamento delle rate della tipografia e per dotare l'organizzazione di quanto le è necessario. Oggi questo comitato viene abolito. Il suo ruolo è ricoperto dalla «Associazione Amici dei Legionari», che ha il seguente comitato:
dr. Corneliu Sumuleanu, prof. univ., Iasi, Str. Saulescu;
prof. sac. Duminica Ionescu, Bucarest Str. Leon Voda 4;
sig.ra Zoe Sturdza, Bucarest I, Str. Cretzulescu 8;
sig.ra Maria Beiu Palade, Bucarest, Av. Muntunescu 11, tel. 43326;
dr. Eugen Chirnoaga, prof. Scuola Politecn., Bucarest, Viale arch. Stefan Burcus 12 (Sosea);
dr. Ing. Eupen Ionica, Bucarest, Francmasona 7, tel. 47752;
Grigore T. Coanda, Bucarest, Str. Bolintineanu 5, tel. 43303.

Chiunque simpatizzi per il movimento legionario e desideri aiutarlo, può divenire membro dell'associazione, chiedendo informazioni ai nominativi riportati qui sopra.

Punto 77.

La Cassa Centrale dell'organizzazione legionaria è presso Il Generale Cantacuzino, Str. Gutenberg 3, Bucarest. Per qualunque motivo, il denaro viene spedito tramite questo indirizzo.

Punto 78.

«Libertatea» giornale popolare. Direttore spirituale Ion I. Motza. Il giornale appartiene alla famiglia di Ion I. Motza. Abbonamento annuale 120 lei, semestrale 60 lei, trimestrale 30 lei. Indirizzo dell'amministrazione (per abbonamenti, reclami): Bucarest, Calea Victoriei n. 63. Indirizzo della redazione (per articoli): Padre Ion Motza, Orastie, circond. Hunedoara.

Punto 79.

Agenti provocatori. Passano per le organizzazioni diverse spie. Alcuni sono agenti della polizia. Fateli entrare per mostrare loro che non avete nessun segreto. Se però fra i legionari verrà colto chi si vende per denaro e diventa traditore della Legione, questi sarà punito: oggi, domani, fra un anno o fra due. Il maggiore disonore per la nostra organizzazione è di trovare spie in mezzo a noi.

Esistono altri che si spacciano per legionari e girano tra le diverse organizzazioni con l'intento di rubare, chiedere o raccogliere denaro. Alcuni di loro riescono a impadronirsi di una lettera o di una tessera di militante. Indagate bene su costoro. Consegnateli alla polizia.

All'ultimo momento scopro che un agente della polizia, non sapendo più quali informazioni fornire sulla Legione, ha informato la Pubblica Sicurezza che i legionari vogliono fucilare diversi prefetti. Un altro si è inventato un cifrario segreto in cui erano indicate tutte le associazioni della Capitale. Noi non abbiamo bisogno di un cifrario. Questa è una invenzione infame. Indaghi pure tutta la polizia. Quello che abbiamo da dire, lo diciamo in faccia, lo diciamo ad alta voce. Se udirete infamie del genere e se le leggerete in giornali giudaici (come sono state pubblicate due anni or sono in Adevarul2, Dimineatza3 e Lupta4, sappiate fin dal primo momento che sono tutti perfidi strumenti, per cui noi ci rivolgeremo alla giustizia.

Punto 80. Processo verbale5 modello per la costituzione di un cuib.

LA LEGIONE
Circondario........
Cuib..........

I sottoscritti, domiciliati nel comune......., circondario........., convinti del pericolo che minaccia l'esistenza dello patria, si legano insieme giurando di lottare per il trionfo della Legione. Ci siamo costituiti in un cuib di legionari al quale abbiamo dato il nome di Cuib.........

Il numero dei militanti del cuib è di.......... (massimo 13).

Capo del Cuib: ...........
Corrispondente: ...........
Cassiere: ...........
Corriere: ...........

Giuriamo di fronte a Dio e di fronte agli uomini di tenerci strettamente uniti intorno ai nostri capi, di obbedire e di eseguire gli ordini ricevuti, di fare in modo che penetri quanto più profondamente nel popolo lo spirito nuovo del Lavoro, dell'Onore, del Sacrificio e della Giustizia; in una parola, ci proponiamo di fare legionari, cioè compartecipi della medesima fede, tutti coloro con cui verremo in contatto. Crediamo in Dio e nella vittoria della Legione; crediamo in una nuova Romania che vogliamo conquistare

alla Chiesa di Cristo e al nazionalismo integrale, agendo nel quadro delle leggi del paese.

1) Abbiamo iniziato l'attività. 2) Terremo riunioni ogni settimana. 3) Ci abboneremo alla rivista Pamîntul Stramosesc che leggeremo nelle riunioni del cuib. 4) Ci rafforzeremo nella nostra fede legionaria. 5) Ci uniremo come fratelli e non permetteremo nessuna discordia tra di noi. 6) Ci dedicheremo immediatamente alla costituzione di nuovi cuiburi nel nostro comune e in quelli vicini. 7) Tutto ciò nella fede santa che vinceremo, qualunque siano le difficoltà e le sofferenze che attraverseremo. 8) La Romania diventerà legionaria nella sua totalità.

Viva la Legione.

Viva il Capitano.

MOTTO6

Geme il cuore nel nostro petto
Per gli affanni e la miseria;
Gli occhi in lacrime stan fissi
Ed aspettano pietà.

La montagna oro porta,
Mendichiam di porta in porta;
La campagna nostra è d'oro,
Noi fra i debiti si muore.

Noi infelici! Camminiamo,
Come Il gambero, all'indietro,
Ché ci incalza la miseria
Ed abbrevia i nostri giorni.

Tutti noi abbiamo un nome,
Abbiam tutti noi un destino.
Per la terra e la giustizia
In noi batte un solo cuore.

Ridestiamoci, o Romeni,
Non dobbiamo più patire.
No, non han natura umana
Quelli che ci fan soffrire.

Tutti a valle, orsu, scendiamo
E il nemico allontaniamo
Via dal pane e via dal sale:
Espelliamol dai confini.

Su, mettiamo sentinelle
Sotto il sol, sotto le stelle;
I predoni imprigioniamo
E il bottin recuperiamo.

Su, mandiamo sulla forca
Tutti quanti i traditori,
Tutti i ladri ed i predoni
Del denaro dello Stato.

Uno solo non può nulla
Negli affanni e nel dolore.
Molti, possono far molto
E il nemico vien sconfitto.

Valeriu Dugan

contadino della Bucovina

Segue la firma dei militanti (massimo 13)

 

LEGIONARIO,

Non compiere mai un'azione di cui ti possa vergognare il giorno seguente; e, quando tu abbia fatto qualcosa, assumitene l'intera responsabilità.

Quando ti trovi di fronte a un ostacolo, affrontalo, non scoraggiarti. Non darti per vinto. Non abbatterti d'animo. Tenta una seconda, una terza volta, sempre. Non esiste il «non si può». Il legionario può.

Se per il politicante la politica è un affare, per il legionario la politica è una religione.

Non dire: Non voglio servire la Legione perché il tale capo non mi piace, non è buono. Nella Legione nessuno è capo a vita. Oggi lo è uno, domani lo è un altro, dopodomani lo sarai tu, se col tuo lavoro e con la tua fede pura e con la tua capacità meriterai di esserlo, mentre un giorno si potrà trovare il migliore.

Non dimenticare che quello che può mandate in rovina noi legionari è l'incomprensione e la discordia in ogni cuib o fra diversi cuiburi.

Non dimenticare che, nel momento in cui un legionario veste la divisa di capo legionario, tutti gli altri devono obbedirgli.

In diversi villaggi si trovano elementi che hanno fatto molto per la Legione col loro lavoro, sacrificio e abnegazione; spiriti di élite che si sono resi illustri nella lotta legionaria dando prova di abnegazione, coraggio, devozione, disciplina, fede cristallina. Costoro possono uscire dalle organizzazioni di villaggio ed essere nominati Consiglieri del Capo della Legione. A questo scopo nel giorno della vittoria legionaria essi saranno trasferiti nella Capitale del paese con le loro famiglie e tutto il resto.

Da questa grande lotta legionaria uscirà una nuova aristocrazia romena. In essa non ci fonderemo né sul denaro, né sui beni di proprietà, né sui vestiti, bensì sulle qualità spirituali, sulla virtù; essa sarà un'aristocrazia della virtù.

L'aristocrazia uscita dagli affari, dalla frode o dalla svendita del paese decadrà. Se l'oro si prova col fuoco, nel fuoco delle lotte legionarie si proverà la vera élite morale del popolo romeno.

Se sei un uomo con dei peccati e lo spirito ti chiama a migliorarti, battezzati adesso, migliorati. Sii però rispettoso e tienti in seconda linea.

Il nostro movimento vincerà. Non pensare che sotto il regime legionario potrai vivere d'affari, di mance, di favori.

UNA PREGHIERA

Camerata,

1) Quando ti metti in viaggio dammi acqua e olio, controlla la benzina e le viti.

2) Non sforzarmi troppo, ché mi uccideresti troppo presto e non potrei più servire la Legione.

3) In viaggio, di quando in quando, fermati e controllami le ruote, lo sterzo, il motore.

4) Dopo un viaggio, abbi cura anche di me, lavami sempre, ungimi.

5) Camerati, non caricatemi al di sopra delle mie forze, abbiate riguardo di me, poiché io vi porto alla vittoria.

La vostra camionetta.

Punto 81.

Questo libretto si trova in vendita presso i capi delle organizzazioni di circondario o alla Centrale,

9 COMANDAMENTI LEGIONARI

l. Il legionario non entra in polemica con nessuno.

2. Il legionario disprezza il mondo dei politicanti e non discute con esso.

3. Il legionario semina la buona semenza negli animi puri del popolo.

4. Il legionario si chiede in ogni momento: che cosa ho fatto di buono per la Romania legionaria.

5. Il legionario prende nota dei miserabili per il giorno di domani.

6. Il legionario inizia ogni opera col pensiero rivolto a Dio e lo ringrazia quando ha raggiunto lo scopo perseguito.

7. Il legionario è disciplinato per sua propria coscienza e volontà.

8. Il legionario ha timore soltanto di Dio, del peccato e dell'attimo in cui la forza materiale o spirituale lo toglierà dalla lotta.

9. Il legionario ama la morte, ché il suo sangue servirà per impastare il cemento della Romania legionaria.

(Dal giornale G. d. F. della Bessarabia)

Punto 81 bis. I TRE IMPEGNI SOLENNI DI UN LEGIONARIO.

Il legionario non fa giuramenti. Egli assume tre impegni solenni:

Il primo impegno è quello assunto di fronte al capo di cuib e ai suoi compagni di lotta. È una manifestazione del desiderio di divenire legionario.

Il secondo impegno lo assume dopo due, tre anni di lotta, di fronte al capo politico di circondario e all'intera direzione, in un gruppo di almeno cinquanta legionari, con particolare solennità.

Il terzo impegno lo assume dinanzi al Capo della Legione dopo quattro, cinque anni di lotta. È il vecchio impegno del sacchetto di terra, pubblicato nel testo dell'opuscolo.

Primo impegno

Al centro del cuib col braccio destro diritto e la seta della bandierina stretta in mano.

Camerati.

1) Di fronte al capo di cuib e a voi, con la mano su questa bandiera, dichiaro che desidero diventare legionario.

2) Conosco i tre esami che devo dare: della sofferenza, del pericolo e della fede.

3) Sarò accanto a voi nelle ore buone e in quelle cattive. Potete dunque contare sul mio cuore e sul mia braccio.

4) Sarò disciplinato di mia volontà, convinto che la disciplina è la legge fondamentale di ogni organizzazione.

5) Mi guarderò bene dal parlare alle spalle dei miei compagni o dal criticare gli ordini e le disposizioni ricevute, poiché ciò porta all'incomprensione, alla vita difficile, alla discordia.

6) Sin dal primo momento tengo a dichiarare: Non voglio nulla per me, non intendo e non intenderò coltivare affari a spese del movimento o crearmi delle posizioni. Rimarrò al posto che mi sarà affidato finché il mio Capo ritenga che posso essere utile.

7) Non commetterò nessuna azione che disonori me o il movimento.

8) Sarò sempre corretto e mi comporterò con generosità nei confronti di chiunque.

9) Mi dimostrerò però fiero nei momenti aspri di fronte a1 nemico.

10) Se sbaglierò, accoglierò serenamente la punizione. So che il legionario, quando sbaglia, paga: risponde, non sfugge alle proprie responsabilità.

Questo è il mio impegno solenne di fronte a voi e di fronte a questa bandierina del nostro cuib.

Il secondo impegno

Si assume di fronte al capo politico di circondario, con particolare solennità.

Camerati.

Ho percorso una lunga strada nella vita legionaria. Conosco perciò tutti i doveri, tutte le difficoltà.

Da adesso mi sento nella condizione di diventare legionario.

Mi impegno, di fronte al nostro capo e di fronte a voi, di lottare per il trionfo della Romania legionaria, nella quale credo come nella luce degli occhi. Iddio ci dia la Sua benedizione.

Tutti, ad alta voce, ripetono col capo di circondario questo secondo impegno.

Il terzo impegno

Rimane il vecchio impegno col sacchetto di terra di fronte al Capo della Legione.

 

1- Questo regime di vita altamente differenziato della élite legionaria ci ricorda il passo della Politéia platonica in cui viene descritta la serena ascesi comunistica dei Custodi dello Stato: «Prima di tutto nessuno deve avere sostanze personali, a meno che non ce ne sia necessità assoluta... Devono vivere in comune, frequentando mense collettive come se si trovassero al campo... Anzi, a essi soli tra i cittadini del nostro Stato non è concesso di maneggiare e di toccare oro e argento... né di portarli attorno sulla propria persona né di bere da coppe d'argento e d'oro», (Platone, Politéia, III, 416d-417a). torna ^

2- La veritàtorna ^

3- Il mattinotorna ^

4- La lottatorna ^

5- Questo processo verbale oggi non si usa più (nota di Codreanu). torna ^

6- La musica è quella dell'Hora Unirii (Danza dell'Unità). torna ^

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